NUMERI E STORIE TRA RICERCA E DIVULGAZIONE

Riportiamo con piacere il Comunicato stampa di fine anno che ben riassume la complessità e l’importanza del ruolo svolto dagli Orti botanici lombardi.

PER SCOPRIRE IL VOLTO PIÙ INCONSUETO DEI SEI GIARDINI DELLA RETE ORTI BOTANICI LOMBARDIA

Mentre l’inverno veste piante e aiuole di una bellezza rarefatta, la Rete degli orti botanici della Lombardia continua a portare avanti il suo prezioso ruolo di supporto ai sei orti botanici del circuito: l’Orto botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”; il Giardino botanico alpino “Rezia” di Bormio; l’Orto botanico di Pavia e i tre orti dell’Università degli Studi di Milano quali l’Orto Botanico di Brera, l’Orto botanico “Città Studi” e l’Orto botanico “G.E. Ghirardi” di Toscolano Maderno (BS), trovano una sintesi del loro importante lavoro di ricerca, conservazione, educazione e divulgazione, svolto durante l’anno appena trascorso, anche nei numeri relativi ai visitatori.

NUMERI DA RECORD. L’affluenza complessiva di visitatori nei sei orti ha sfiorato i quattrocento mila ingressi (397.920 visitatori), con un +21% rispetto al 2022 (329.186 visitatori). Circa il 3,8% dei visitatori totali è costituito da studenti (15.105). Questi numeri rispecchiano un sempre maggiore interesse verso il turismo all’aria aperta e premiano l’approccio didattico adottato dagli orti botanici lombardi negli ultimi anni. Spicca, nel dato globale, il caso del Giardino botanico alpino “Rezia” di Bormio, che ha più che raddoppiato il numero dei visitatori, tra i quali si contano anche molti residenti. Per la sua natura storica e la sua localizzazione nel cuore della città di Milano, l’Orto Botanico di Brera da solo vanta ben 280.000 visitatori, posizionandosi al nono posto tra i musei riconosciuti da Regione Lombardia più visitati (dato del 2022). Sono invece più di 7.100 gli studenti coinvolti nelle attività organizzate dal solo Orto botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”.

Il raggiungimento degli obiettivi degli orti botanici è quindi confermato anche dal crescente interesse dei visitatori ma, dietro i numeri, si celano infinite storie, come illustrano gli esempi di seguito.

SEI STORIE ESEMPLARI
Alcune iniziative e ricerche avviate nel 2023 e riportate di seguito a titolo di esempio illustrano l’importante lavoro svolto dagli orti botanici in diversi ambiti di ricerca e divulgazione.

Il vigneto biodiverso
Con il progetto Vitis, l’Orto botanico di Bergamo “Lorenzo Rota” ha inaugurato il vigneto biodiverso, con 20 sistemi di allevamento della vigna che narrano la storia della vite in Italia e ben 18 vitigni da vino e da tavola scelti tra quelli resistenti alle patologie fungine per ridurre i trattamenti e l’impatto ambientale. In questi mesi, inoltre, l’Orto botanico di Bergamo “Lorenzo Rota” continua a farsi ammirare con la mostra “L’Altro Orto botanico” (fino alla prossima primavera), che espone in Sala Viscontea di Piazza Cittadella estratti dalle collezioni botaniche storiche e attuali, campioni di erbariemodelli, alcuni disegni eschemi botanici, citazioni dei progetti europei per far diventare Bergamo Città Amica delle Api e dei Fiori oper disseminare conoscenza in materia di sicurezza alimentare. 225 sono stati gli appuntamenti organizzati nell’anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura, con 803 classi coinvolte in visite e laboratori e 282 raggiunte a scuola, sensibilizzando su bellezza e importanza delle piante.  

Inverno in orto… un mondo da scoprire
A Milano, l’Orto Botanico di Brera dell’Università degli Studi di Milano ha dato l’avvio alle celebrazioni del Centenario dell’Ateneo milanese con l’evento “Come raccontare la natura” (giugno 2023), esperienza unica e coinvolgente in cui i visitatori sono stati guidati da Massimiliano Finazzer Flory in un percorso in tre tappe. Con gli interventi dell’alpinista Simone Moro, del compositore musicale Max Casacci e le riflessioni del Rettore Elio Franzini e del Presidente Martin Kater sono stati esplorati tre aspetti fondamentali della natura: l’ambiente, l’aria e le radici.
L’Orto prosegue l’offerta educativa per le scuole e rimane aperto anche nelle giornate più fredde per far scoprire la bellezza delle cortecce degli alberi in habitusinvernale e il profumo di alcune specie che fioriscono in questo periodo dell’anno come il calicanto e la sarcococca.

Con le mani in pasta
Sempre a Milano, l’Orto botanico “Città Studi”, anch’esso appartenente all’Università degli Studi, consolida la sua tradizione educativa che accoglie ogni anno centinaia di studenti di ogni ordine e grado. L’Orto “Città Studi” promuove lo studio delle piante come strumento per approfondire gli argomenti scolastici curricolari, dalle scuole d’infanzia ai percorsi universitari. Visite interattive e laboratori si avvalgono di metodologie “hands on” di formazione attiva utilizzate a livello europeo e ispirate a una tipologia di insegnamento delle scienze basato sull’investigazione (IBSE –Inquiry Based Science Education), ovvero un approccio didattico con le “mani in pasta”. L’Orto consolida, inoltre, le sue attività di studio e conservazione della flora; ha arricchito le sue collezioni con specie rare e minacciate della flora italiana, ha potenziato la ricostruzione degli habitat naturali lombardi e ha inoltre completato le sue attività di riproduzione e conservazione della specie Dracocephalum austriacum, protetta dalle direttive europee.

250 floridi anni
A Pavia, l’Orto botanico ha chiuso l’anno delle celebrazioni per il suo duecentocinquantesimo compleanno annunciando il progetto PNRR di riqualificazione dell’Orto. Il progetto prevede interventi di vario tipo connessi ad aspetti diversi: collezioni botaniche, serre, attività educative, statue e fontane e altro ancora. Per l’occasione, l’importante istituzione universitaria ha anche organizzato la serie di incontri della Scuola aperta di botanica e ambiente con tanto di laboratori pratici. In questo speciale 2023, il Platano di Scopoli (con i suoi 245 anni di età, un’altezza di 45 m e una circonferenza del fusto pari a 760 cm) ha anche ricevuto il riconoscimento ufficiale come albero monumentale, entrando nel sesto aggiornamento dell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia redatto dal Masaf.

Bormio botanica, tutta da esplorare
Il Giardino botanico alpino “Rezia”, affacciato in una posizione privilegiata sulla cittadina di Bormio, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, ha dedicato nuove energie al miglioramento di alcune collezioni viventi e non viventi. Sono stati concepiti nuovi percorsi interpretativi con pannelli “work in progress” che durante la prossima estate saranno tutti da scoprire! Il Giardino “Rezia” è un piccolo balcone fiorito per tutti coloro che vogliono scoprire Bormio da un punto di vista inaspettato ed esplorare uno spaccato in miniatura della flora dell’area protetta. Molte sono state le iniziative divulgative per far vivere questo luogo a 360 gradi: arte, scienza, cultura, tradizione, gioco e divertimento hanno animato il Giardino durante tutta l’estate mettendo al centro dell’attenzione il mondo delle piante in tutte le sue sfaccettature.

Divulgazione per tutte le età
A Toscolano Maderno (Bs), il terzo Orto botanico afferente all’Università degli Studi di Milano, l’Orto botanico “G.E. Ghirardi”, chiuso per lavori a fine giugno 2023, dà continuità alle sue attività attraverso un approfondimento divulgativo rivolto ai bambini: a dicembre è stata prodotta la prima edizione del Quaderno Ghirardi Bimbi, dedicato a sette specie officinali qui ospitate, e di cui si realizzerà una collana. La ricerca scientifica ferve con la realizzazione di articoli dedicati a entità conservate, quali Phlomis fruticosa e Tanacetum corymbosum, ulteriore patrimonio di conoscenze che sarà messo a disposizione del pubblico nel corso della nuova stagione di apertura. 

Il sito www.reteortibotanicilombardia.it e le pagine web di ciascuno degli orti botanici forniscono ulteriori spunti per approfondire l’argomento del verde anche in periodo invernale.

UFFICIO STAMPA 
Claudia Rota – Cell. +39 348 5100463 mail claudia@studiobelive.com 
Martina Cerea – Cell.+39 348 9804592 mail martina@studiobelive.com